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Convegno, Manifesto finale, Programma, Stampa

Manifesto Appello AGRICOLTURA SOS dal 33° Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica

AGRICOLTURA SOS
Manifesto appello del Convegno internazionale
“Oltre Expo. Alleanze per nutrire il Pianeta. Sì è possibile”
Milano, 20-22 febbraio 2015

L’agricoltura è oggi chiamata a svolgere un ruolo guida per gli indirizzi ispiratori della vita del Pianeta. Essa è una fonte di innovazione indispensabile, non solo in termini tecnologici, ecologici e paesaggistici, ma anche e soprattutto per una sana vita sociale. È la società civile a lanciare un appello urgente al mondo agricolo.
Proprio dal mondo rurale, infatti, proviene oggi, più che altrove, un fermento di futuro e una grande aspirazione al cambiamento, che portano a costruire un nuovo modello agricolo e sociale.
Questa azione è parte dell’identità stessa dell’agricoltura. Lungi dall’essere solo espressione di un processo produttivo, l’Agricoltura è un fatto sociale. Da sempre è stata costruttrice e presidio del territorio e delle relazioni umane, provvedendo alle sfere giuridica, culturale ed economica: ha regolato la convivenza, ha generato cultura, ha sostenuto l’economia. Queste funzioni costitutive dell’agricoltura, le vanno riconosciute, a partire dalla centralità dell’agricoltore, donna e uomo, e della realtà agricola che egli cura.

Il giusto prezzo
Il primo riconoscimento deve intervenire in termini di giusto prezzo dei prodotti agricoli, ossia un prezzo che permetta all’agricoltore di esprimere i propri talenti e di continuare al meglio il proprio lavoro. I frutti provenienti dall’agricoltura, per i quali l’agricoltore dovrà ricevere una giusta remunerazione, non sono solo gli alimenti e le materie prime, ma anche i mezzi di produzione e i presidi tecnici, le varietà e le razze agricole, la biodiversità ambientale, la fertilità del suolo, il presidio contro l’inquinamento, la conformazione e la manutenzione del paesaggio, il sostegno a piante e animali, l’accoglienza dei viaggiatori, la ricerca applicata, la cura e la formazione dell’essere umano che vive nel territorio rurale. Tutti questi effetti vanno ricondotti finalmente al merito dell’agricoltura, gli vanno riconosciuti come suo patrimonio e compito.
L’economia che non rimette all’agricoltore il giusto valore della sua funzione, è destinata a uccidere. Un esercito sterminato di esseri umani condannati alla morte per fame e alla malnutrizione ci impongono di rivedere il modello agricolo contemporaneo. Sorga dunque un’alleanza economica basata sulla solidarietà tra cittadini e contadini e ci si diriga verso un’agricoltura sana, ecosostenibile e con un’anima. Il mondo del commercio non spinga alla separazione e alla competizione e onori invece il suo compito originario di sostegno pratico di questa alleanza.

Il patrimonio indisponibile dell’agricoltore
L’agricoltore deve avere accesso alle risorse della sua terra e conservare il controllo dei mezzi che servono al suo lavoro. I semi, le varietà e le razze agricole, l’humus dei campi, il paesaggio stesso sono il prodotto antropico di secoli di lavoro e ricerca del mondo rurale. Il benessere di tutti gli esseri viventi può essere garantito dalla consapevolezza dell’agricoltore che ha legato il proprio destino alla sorte degli esseri viventi che cura. Lo sfruttamento crudele degli animali trasforma questi in competitori alimentari dell’essere umano, sottraendo risorse vitali alle popolazioni del Sud del mondo. Gli agricoltori sanno custodire il patrimonio genetico della tradizione, coltivarlo e allevarlo con equilibrio e possono innovarlo sulla base delle aspirazioni degli esseri umani contemporanei. La distruzione e l’appropriazione da parte di pochi della biodiversità agricola, frutto del lavoro di miliardi di esseri umani in migliaia di anni, è ingiustificabile: rende schiavo l’agricoltore, impedisce un processo sociale fruttuoso e riduce il patrimonio genetico del Pianeta.

Per una ricerca cooperativa
La tecnologia agraria è sorta molto prima del metodo scientifico. A una cultura sapienziale vanno attribuiti meriti straordinari, primo fra tutti quello di aver sfamato per migliaia di anni il mondo in modo sostenibile, ecologico, accrescendo la biodiversità. Oggi che la cultura scientifica ha assunto il compito di guida, non devono mancare le risorse per una ricerca generata anche da aspirazioni e bisogni degli agricoltori e partecipata con pari dignità dal mondo rurale. Ci sono grandi prospettive per migliorare e intensificare gli effetti del lavoro agricolo. Il sapere contadino e quello accademico devono trovare un’alleanza intorno alle prospettive di una ricerca che supporti gli agricoltori nelle pratiche sostenibili e valorizzi i saperi scientifici su saggi fondamenti epistemologici. Si impedisca anche così il prevalere di un paradigma scientifico condannato ad avvilire e distruggere gli oggetti e gli esseri viventi caduti sotto il proprio dominio e si punti a
modelli e metodi della ricerca adatti alle esigenze del presente.

L’agricoltura custodisce salute e nutrizione
Salute, buona alimentazione e qualità dell’ambiente sono connessi.
Le catene alimentari tengono in relazione tutti gli esseri viventi, che mangiano e sono mangiati. Il mistero di questo sacrificio reciproco è stato custodito dalla cultura alimentare, generata e assicurata storicamente dal mondo agricolo. Grazie a questo la semplicità dei consumi, la saggezza alimentare e la sacralità del cibo sono stati alla base di una buona alimentazione. La preparazione alimentare, affidata in larga parte all’impegno quotidiano della sapienza femminile, è parte del processo agricolo e ne orienta il carattere. I semi stessi in agricoltura hanno la doppia valenza di riprodurre e di nutrire. La mancanza del valore nutrizionale e di una cultura del cibo uccide oggi le popolazioni povere per carenze e quelle ricche per eccessi. Saggi protocolli alimentari e sensate pratiche gastronomiche costituirebbero il primo atto per
orientare l’agricoltura verso un nuovo modello. L’inquinamento dell’ambiente causato dei principi attivi dell’industria, sparsi sui campi in modo dissennato e affluiti nelle falde acquifere, nei suoli e nella catena alimentare, costituisce una causa importante di patogenesi. Ci sono paesi con diverse centinaia di siti gravemente inquinati, le cui condizioni resteranno pregiudicate per tempi lunghissimi, impedendo persino la permanenza delle popolazioni sul posto. La scelta di un modello agricolo ecologico, come l’agricoltura biologica e biodinamica, eliminerebbe simili problematiche. La ricerca intorno alle gravi malattie degenerative, endemiche nei nostri tempi, dovrebbe occuparsi di individuare indirizzi chiari per la salute
dell’uomo in relazione alle pratiche agricole contemporanee.

Saperi rurali per l’innovazione
Arte e cultura del mondo agricolo sono testimoniate da un lascito imponente e devono tornare a parlare dalla vita agricola. Il mondo rurale ha prodotto conoscenze e competenze, modi di essere e capacità di adattamento. Si tratta di un patrimonio di conoscenze immenso che deve poter contribuire al dibattito sulla modernità. La capacità del mondo agricolo di generare cultura non è riducibile a una rappresentazione folcloristica.
La formazione e la cultura agricole possono dare un impulso fondamentale al cambiamento. Occorre un impegno straordinario perché i saperi rurali siano vitali e vengano trasmessi alle generazioni future. Non disponiamo di molto tempo, se vogliamo che in questa azione siano attivi gli agricoltori. La stessa formazione alla manualità può costituire un modello per il cambio di approccio dell’istruzione e della formazione. L’organizzazione in senso duale della formazione e dell’istruzione, che confronti mondo delle professioni, della formazione e la vita culturale, potrà eliminare la perniciosa gerarchia sociale giocata in funzione dei successi scolastici e valorizzare tutti i percorsi di apprendimento, avendo come focus l’essere umano e non i programmi.

Beni culturali e mondo rurale
Il paesaggio è stato in gran parte plasmato dal mondo rurale. Beni culturali di grande valore sorgono nel contesto agricolo, in realtà agricole a corpo unico. Tali beni vanno tutelati, salvandoli con il loro contesto, tutelando il paesaggio e la sua natura agricola. Occorre scongiurare le alienazioni e gli scorpori dei beni. Le realtà agricole costituiscono un patrimonio da salvare nella loro integrità, con il loro corpo articolato e i loro diversi organi. Una realtà agricola che coltivi le terre, valorizzi il patrimonio e ospiti attività culturali vedrà la collaborazione degli agricoltori, degli artisti, degli storici dell’arte e di coloro che sono impegnati nella salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali.
Gli ambienti delle aziende agricole storiche vanno reimpiegati per nuove funzioni. Occorre fondare una nuova architettura degli ambienti agricoli. L’architettura rurale, saggia, bella e organica al processo agricolo, è scomparsa per lasciare posto a capannoni industriali e cantine di design. Va ricostruita una saggezza degli ambienti, attraverso un’architettura organica e vivente sorta da un nuovo modello agricolo.

L’agricoltura è sociale
Il mondo agricolo ha sempre presidiato i problemi sociali. Dall’impresa agricola sociale potrà ripartire un nuovo modello economico. La solidarietà e la cura della persona, la tutela degli anziani e dei disabili, la regolazione dei rapporti, l’inclusione delle devianze sono state gestite dal mondo rurale, come suoi compiti storici. Solo una riduzione dell’agricoltura a fatto economico, intervenuta con l’industrializzazione, ha spinto a considerare esterne queste occupazioni agricole tradizionali. L’agricoltura è un fatto sociale e presidia non solo la sfera economica, ma anche quella giuridica e culturale. La capacità di operare dove esistono esclusione e criticità sociali è una risorsa per la civiltà, tale da intervenire positivamente sui problemi e accogliere giovani e adulti a rischio esclusione, anziani, detenuti, disabili, riducendo il carico delle istituzioni totali. Dall’organizzazione in senso sociale dell’agricoltura possono essere concepiti modelli virtuosi esemplari i cui effetti porteranno cambiamenti rimarchevoli in altri settori e nell’organizzazione pubblica.

Le alleanze per costruire il futuro
Per sua natura l’agricoltura opera in relazione col mondo dell’artigianato, del commercio e dei servizi. Solo una visione aperta e collaborante potrà migliorare le condizioni generali di vita e lavoro. Gli agricoltori sono essi stessi interpreti dell’attività manifatturiera e la valorizzazione economica delle produzioni agrarie avviene primariamente con la trasformazione e la commercializzazione. Se la trasformazione e il commercio resteranno processi sottratti all’atto agricolo, l’agricoltura non sarà sostenibile. I ricavi di queste attività devono tornare in agricoltura, come scelta necessaria per permetterne la sussistenza. Da una simile gestione equilibrata sorge un’economia che finanzia la cultura e l’arte sul territorio. Questo complesso armonico potrà costruire un territorio accogliente e attraente. Un paesaggio agrario con un simile carattere armonico, di innovazione sociale e cultura dell’ambiente, costituirà un polo di attrazione e un bacino capace di moltiplicare i flussi turistici di un paese.
Occorre guardare con attenzione al mondo industriale che opera per uno sviluppo ecologico delle nuove tecnologie, come un potenziale alleato degli agricoltori. Anche per questo occorre evitare la sottrazione di terreni ai processi agricoli, per produrre biomasse o realizzare impianti a fini energetici. Occorre invece puntare su tecniche dolci, che aiutino l’agricoltore nel suo lavoro.

Fare sistema
Nessun agricoltore, neanche se bravo imprenditore, può farcela da solo. La migliore realtà agricola, il più attraente degli agriturismi, lo spaccio aziendale più fornito sono a rischio se non hanno intorno un sistema paese efficiente. Le politiche agrarie degli Stati, quelle sovranazionali e i sostegni economici non devono inquinare il mercato e la qualità del lavoro, ma anzi devono sostenere il merito e ripagare l’agricoltore per l’opera che svolge a difesa del territorio, se sceglie di praticare un’agricoltura senza compromettere l’ambiente, usare pesticidi e concimi artificiali, danneggiare le risorse ambientali. Occorre un’azione di sistema che è compito della sfera giuridica. La politica crei le condizioni sul territorio e diriga i cambiamenti istituzionali come laboratorio per il giusto rapporto città campagna. L’arrivo di merci agricole da mercati lontani ha assunto dimensioni enormi. Tale fenomeno è sostenuto da incentivi, riduzioni, accordi di scambio e trattati internazionali che falsificano i costi reali di trasporto e programmano artificialmente i flussi delle merci tra Stati. Insieme a questo va considerato che le condizioni di sfruttamento degli agricoltori e la mancanza di diritti umani in tanti paesi sono una condizione necessaria per l’importazione di merci a prezzi ridotti. Si crea così una concorrenza sleale e si determinano gravi problemi alle produzioni locali, mettendo in scena solo la recita di un libero mercato.
D’altra parte la burocrazia divora spesso risorse enormi, condannando l’agricoltore al mantenimento di rituali ridondanti, che non gli appartengono e trasforma lo Stato in nemico. L’azione pubblica dovrebbe poter accompagnare l’agricoltura senza condizionarla dall’esterno.

La bio agricoltura a servizio della Terra
Vi sono pratiche agricole d’eccellenza, volte all’innovazione e ai sani equilibri nella natura e nella società. Esempi come quelli dell’agricoltura biologica biodinamica devono essere di sostegno agli agricoltori in generale, per elevare tutto il sistema, impegnato a fronteggiare limiti ormai insostenibili. Non ci siano quindi divisioni tra agricoltori, ma una direzione consapevole per riscrivere nella pratica i capisaldi di un nuovo modello agricolo. L’azione del comparto agroindustriale dovrà essere riconvertita per essere al servizio di un’agricoltura sana. Il motore del processo agricolo deve essere l’agricoltura stessa. Abbiamo bisogno per questo della partecipazione attiva degli agricoltori, di una grande convergenza di idee e azioni per declinare in modo esemplare una nuova coesistenza sociale. Nel mondo agricolo si vedono i segni di un cambiamento che occorre cogliere. È un fermento, un lievito di grande qualità. Ma ciò avverrà se sarà riconosciuta la pari dignità del mondo rurale, se cesserà la discriminazione dei saperi e si chiamerà a raccolta il mondo dell’agricoltura per soccorrere il Pianeta. Davanti ai processi di distruzione in corso, un mondo tramonta.
Alcuni semi per la vita possono essere generati dall’agricoltura e consegnati al futuro che sorge.

Carlo Triarico

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Convegno, Iscrizioni, Ospita un Socio

Ospita un socio

Caro amico,

abbiamo bisogno del tuo aiuto per ospitare i soci che arriveranno a Milano da tutta Italia per il convegno internazionale 2015. Come saprai l’Associazione Biodinamica sta facendo del suo convegno un evento di grande impatto in Italia, in collaborazione con la prestigiosa Università Bocconi. Vogliamo fare capire a tutti il valore della Biodinamica e aprire un dibattito cruciale sul modello agricolo in occasione di Expo. Sentiamo di doverlo agli agricoltori biodinamici e al Pianeta.

Organizzare il convegno con un impatto forte sul Paese ha dei costi molto alti. Nonostante questo ci stiamo riuscendo con successo e siamo impegnati, con sforzi enormi, a garantire l’accesso gratuito a tutti. Vogliamo che nessuno resti escluso. I soci che arriveranno da lontano troveranno però costi alti di alloggio a Milano. E’ difficile già da ora reperire camere per il periodo del convegno, vista la vicinanza con Expo. Da queste e da altre riflessioni nasce l’idea “Ospita un Socio”. Noi sappiamo che l’associazione Biodinamica ha molti soci e simpatizzanti in Milano e nelle vicinanze, così pure il mondo delle scuole Waldorf e la Fondazione Antroposofica.

“Ospita un Socio” ti chiede di ospitare a dormire uno o più Soci che vorranno partecipare al Convegno (a seconda delle tue possibilità). Da questo sorgeranno certamente nuove amicizie, e scambi fraterni per il futuro.

Ti chiediamo di aiutare questo grande sforzo e aderire a “Ospita un Socio”. Puoi comunicare la tua disponibilità ad offrire ospitalità compilando la domanda qui sotto ed inviarla a: monica.muto@gmail.com o telefonando esclusivamente dalle 13 alle 14 e dalle 19 alle 20 al numero 3283129089; sarai ricontattato e conoscerai prima la persona che ospiterai. Nel mondo biodinamico si sta sempre più fondando sull’idea che “l’agricoltura Biodinamica affonda le sue radici nella sana socialità”.

Grazie per la disponibilità

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Convegno, Iscrizioni

Informazioni pratiche per iscriversi

Il 33° Convegno Internazionale di Agricoltura Biodinamica è organizzato in collaborazione con l’Università Bocconi, con molti patrocini, fra cui quello del Ministero dell’Agricoltura, del Fai-Fondo Ambiente Italiano, della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, del Comitato Scientifico per Expo.

Il convegno è aperto a tutti ed è gratuito, compresi i pranzi con assaggi di prodotti biodinamici. Si svolgerà presso l’Università Bocconi e il Teatro Franco Parenti.

Soci, amici e relatori si riuniranno giovedì 19, dalle 17.30 presso il teatro della scuola Rudolf Steiner di Milano per una riflessione collettiva sul convegno, un approfondimento su temi biodinamici con un buffet offerto dalla Scuola. Le tre location sono state messe gentilmente a disposizione dell’Associazione a titolo gratuito.

Considerando i posti limitati vi chiediamo di compilare per tempo la scheda di partecipazione qui così da accogliere al meglio tutti i partecipanti.

Nell’ambito del convegno, nel pomeriggio di venerdì 20 e sabato 21 (dalle 17.30 alle 19.00), si terranno sessioni di approfondimento e formazione in sale a posti limitati, per cui occorre indicare la preferenza. Nelle serate del 20 e del 21 sono state organizzate delle cene tematiche per le quali si richiede il versamento di un contributo (parziale per i soci).

Le degustazioni guidate da Slow Food domenica 22 hanno posti limitati, che saranno assegnati ai partecipanti giovedì 19 e nella prima mattina di venerdì 20, ad esaurimento.

Per il soggiorno è disponibile un elenco di strutture vicine alla Bocconi e di siti di alloggi (hotels o B&B a prezzi molto convenienti, se prenotati in tempo).

Per i soci c’è la possibilità di essere ospitati in casa di privati che hanno aderito alla proposta “Ospita un socio”. Anche in questo caso i posti sono limitati, per verificare la disponibilità scrivere a ospitalita_soci@yahoo.it.


Per comunicare la propria adesione al Convegno è necessario:

Compilare il modulo online e eventuali ricevute di pagamento per le cene o per l’ iscrizione all’associazione inviarle per email (info@biodinamica.org)  o fax (+39 02 29000692)

oppure

inviare la scheda di partecipazione cartacea  compilata in ogni sua parte unitamente alla ricevuta della contabile di avvenuto versamento (in caso di adesione ad attività a pagamento) entro il 18 febbraio 2015  a info@biodinamica.org oppure via fax al numero 02-29000692.

Pagamenti da effettuare tramite bonifico bancario a favore dell’

Associazione per l’Agricoltura Biodinamica
CARIPARMA Ag. 4, Via Pietro Verri Milano – codice IBAN IT 16 T 06230 01631 000001585775

Si prega di indicare nella causale: 33 CONVEGNO AB MILANO 2015 – Nome e Cognome

Iscrizioni

Modulo

ISCRIZIONI CHIUSE.

 

Qui di seguito il modulo da compilare e inviare ENTRO IL 18 FEBBRAIO 2015. Se si prenotano le due cene o ci si iscrive all’associazione, oltre a inviare il form di partecipazione al convegno qui di seguito, è necessario inviare ricevuta del pagamento via email a info@biodinamica.org oppure per fax al numero: +39 02 29000692. L’accesso alle cene non sarà valido in mancanza di prova di pagamento inviata ENTRO IL 18 FEBBRAIO 2015. E’ possibile scaricare qui la Scheda Iscrizione 2015 e istruzioni per l’invio via fax al n° +39 02 29000693

Form disabilitato

Agricoltura Biodinamica, Convegno, Relatori

Relatori

Ibrahim Abouleish, fondatore di Sekem, Comunità agricola e socio-culturale, Egitto
Marco Accornero, segretario generale Unione Artigiani della provincia di Milano
Andrea Agapito Ludovici, responsabile Area Rete Oasi, WWF Italia, Roma
Mauro Alivia, medico, Milano
Enrico Amico, presidente Gruppo Amico Bio, az. agricola “La Colombaia”, Capua (Ce)
Michele Baio, consigliere Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano
Luciano Balbo, Impact Investing Lab SDA Bocconi, Milano
Franco Berrino, Dip. Medicina preventiva e predittiva Istituto Tumori, Milano
Fabio Brescacin, presidente EcorNaturaSì spa, Conegliano (Tv)
Enea Burani, socio fondatore Cooperativa agricola La Collina, Reggio Emilia
Anna Busa, insegnante Scuole Waldorf, Milano
Duccio Campagnoli, presidente Bologna Fiere
Andrea Carandini, presidente FAI-Fondo Ambiente Italiano, Milano
Paolo Carnemolla, presidente Federbio, Bologna
Giulia Maria Crespi, presidente onorario FAI-Fondo Ambiente Italiano, Milano
Giuseppe Dadà, responsabile qualità Gruppo Ferrarelle, Roma
Paola De Nardo, Dip. ANPP Ambiente e Salute, Istituto Superiore Sanità, Roma
Giovanni Dinelli, Dip. Scienze e Tecnologie Agroambientali, UniBo, Bologna
Ebner Friedemann, ricercatore sementi azienda Sativa, Rheinau (CH)
Claudia Gasparini, presidente Federazione Scuole Waldorf Italia, Reggio Emilia
Stefano Gasperi, medico, presidente Società Antroposofica, Trento
Matteo Giannattasio, medico, agronomo, Roma
Christian Hiss, fondatore Regionalwert SpA di Eichenstaetten, Friburgo (DE)
Ueli Hurter, direzione Sezione agricoltura Goetheanum, Dornach (CH)
Peter Kunz, ricercatore sementi azienda Saatgut, Bingenheim (DE)
Maria Grazia Mammuccini, coordinatrice scientifica Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica (FIRAB), Roma
Maurizio Martina, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Roma
Guido Menapace, ambientalista, Brescia
Francesco Micheli, imprenditore, Milano
Roberto Moncalvo, presidente Confederazione Nazionale Coldiretti, Roma
Mario Monti, presidente Università Bocconi
Urs Niggli, direttore Istituto Ricerca Agricoltura Organica (FiBL), Frick (CH)
Giovanni Ongaro, socio fondatore cooperativa agricola La Collina, Reggio Emilia
Francesco Panella, presidente Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani (Unaapi), Novi Ligure (Al)
Franco Pedrini, consigliere Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano
Carlo Petrini, presidente Slow Food, Bra (Cn)
Angelika Ploeger, study dean e responsabile Dip. Qualità Alimenti e Cultura del Cibo, Kassel (DE)
Maurizio Rivolta, consigliere FAI-Fondo Ambiente Italiano. Milano
Giorgio Rossi Cairo, Imprenditore, Novi Ligure (Al)
Antonello Russo, presidente Demeter Associazione Italia, Parma
Paola Santi, direttore az. biodinamica Di Vaira, Petacciato (Cb)
Richard Sennet, sociologo, critico letterario e scrittore, Usa
Claudia Sorlini, presidente Comitato Scientifico Expo 2015, Milano
Gian Antonio Stella, inviato Corriere della Sera, Milano

Alex Terzer, agricoltore, consigliere Cooperativa Osiris, Postal (Bz)
Carlo Triarico, presidente Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano

Riccardo Valentini, premio Nobel Pace 2007 – Protocollo Milano, Viterbo
Salvatore Veca, presidente onorario Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Milano
Veronica Vecchi, Impact Investing Lab SDA Bocconi, Milano
Enrico Zagnoli, apicoltore, Bologna
Coordinatori sezioni parallele:
Maria Grazia de Simone, consigliere Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano
Raffaella Mellano, tesoriere Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano
Sabrina Menestrina, segretario generale Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano
Cristina Rodocanachi, medico, Milano
Gigliola Rosini, agronomo, Firenze
Marco Serventi, consigliere Demeter Associazione Italia e Ass. Agricoltura Biodinamica, Milano

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